Per poter parlare di un NOI di coppia è importante comprendere chi sono IO e chi è L’ALTRO della coppia.
Una relazione amorosa è caratterizzata dall’intersecarsi delle parti di sé che entrambi i partner impiegano nella coppia, ma non solo. Le abitudini, le storie familiari, i valori, le idee e i progetti personali convogliano in uno spazio tutto nuovo che rappresenta il patrimonio della coppia, appunto lo spazio del NOI.
In principio c’è il tutto
Due persone quindi si conoscono, si piacciono e si scelgono per iniziare un percorso insieme. La prima fase, l’innamoramento, così intrisa di ricerca di similitudini e punti in comune, ben presto si trasforma nella scoperta, spesso deludente, della mille differenze che invece caratterizzano le persone coinvolte. Questo apparentemente rappresenta un ostacolo al proseguimento, tuttavia nel tempo e con la giusta flessibilità reciproca le differenze si possono trasformare nei punti di forza della coppia.
I bisogni reciproci ed i sentimenti che nel frattempo si vanno costruendo, permettono alla relazione di proseguire. Nel migliore dei casi il progetto comune diventa il terreno sul quale Io e L’Altro danzano ad un ritmo scelto.

La relazione di coppia diventa così una delle esperienze più gratificanti, ma anche un’occasione nuova, spesso anche inaspettata, per mettere in discussione se stessi e questo purtroppo non è per tutti un’esperienza gradevole.
Nella pratica clinica
Quando nelle sedute di terapia individuale emerge il tema del NOI, conduco la persona che ho di fronte verso un semplice esercizio di immaginazione e gli chiedo:
“Immagini di essere una casa, costruita su un terreno di sua proprietà.
La visualizzi nelle sue parti esterne, nella forma, nella grandezza e nella composizione degli ambienti vista dall’esterno, quindi porta/portone, piani, finestre ecc…
Ora cerchi di visualizzare lo spazio circostante la casa e pensi a cosa c’è tutto intorno.
Ora cerchi di immaginare con quale tipo di linea lei possa delimitare il suo confine di proprietà, quindi se vede solo una strada, un marciapiede, una staccionata, un muro. Qualsiasi elemento serva a comunicare al mondo esterno che quel determinato spazio è suo.“
Qualcuno ha raccontato di visualizzare il proprio confine come un muro fatto di grosse pietre incastrate, alto un metro e spesso un metro. La parte superiore del muro è fatta invece di un vetro spesso dal quale si può guardare dentro, ma alto da diventare difficile scavalcarlo.
Qualcun altro ha parlato di siepi alte, attraverso le quali si può sbirciare, ma che nell’attraversarle diventano fitte e piene di trappole.
Un’altra persona ha parlato di una staccionata in legno, bella da vedersi e facile da scavalcare.
Pochi di loro pensano al cancello o alla porta di entrata. Alcuni dopo averci pensato ammettono di non volercela, quasi facessero un torto a qualcuno nell’apporre una barriera in più. Altri immaginano fossati di vario genere, invalicabili.
Sempre pochi riescono immediatamente a definire cosa c’è all’interno del loro recinto (uno spazio psicologicamente dedicato ai propri interessi, passioni, idee e progetti personali). Invitarli a farlo, spesso permette di far uscire grandi riflessioni personali.
A seguito della ridefinizione del proprio spazio e del proprio confine personali, mi muovo poi su come la stessa persona vede l’intersecarsi, l’unirsi o l’avvicinarsi di due forme (come nell’immagine) che rappresentano rispettivamente l’IO e L’ALTRO, a formare il NOI.

Anche qui i risultati sono unici, creativi, illuminanti. Alcuni modificano addirittura le forme, le trasformano o le sostituiscono con altre simbolicamente più significative per loro. Ho visto aree del NOI rappresentate dalla sovrapposizione delle forme, altre a rappresentare il vuoto tra i due soggetti, altre ancora fantasiose ed equilibrate.
Quindi il NOI…
Non esiste un concetto unico ed universale di NOI di coppia, ognuno ha il suo ed ogni coppia costruisce il suo spazio condiviso all’interno del quale deposita il progetto.
Le crisi di coppia non sono così rare come si può pensare, sono periodiche e tendenzialmente legate alle evoluzioni personali dei partner che mettono in discussione costantemente l’equilibrio della coppia.
Tutto normale quindi, finché entrambi i partner si ridefiniscono costantemente, si ri-conoscono nuovamente, si ri-scoprono quotidianamente.
In quest’ottica il confine personale protegge l’identità del singolo il quale condivide e non si sacrifica. Il confine del NOI si allarga e si restringe, cambia forma e contenuto, pertanto deve essere flessibile e “disegnabile” in un lavoro a quattro mani.
La difficoltà non è scegliersi (come se ci fosse la metà della mela da qualche parte ad aspettarci), ma voler restare oltre la scelta, nelle diversità.
La vera sfida è rinnovarsi e contemporaneamente rinnovare l’impegno preso.
Dott.ssa Ivana Siena
Illustrazioni https://www.nicolocanova.com/